Firenze e Pistoia: Governo del territorio e fazioni cittadine

Autores/as

  • Luca Vannini Università di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.3989/hispania.2015.011

Palabras clave:

Florencia, Pistoia, dominio territorial, facción, bipartidismo, patronato

Resumen


Durante el proceso de expansión territorial y de construcción de un dominio a escala subregional, la ciudad de Florencia fue consciente de las especificidades locales de cada una de las comunidades sometidas y por ello llevó a cabo estrategias diferentes y opciones políticas diferentes. En el caso de la ciudad de Pistoia —no sometida formalmente hasta después de 1401, a decir verdad—, y de sus «malditas facciones», las autoridades florentinas fueron capaces de aplicar en el momento preciso diferentes políticas e instrumentos para la gestión y el gobierno del territorio. A un primer momento (1329-1376), cuando a la comunidad de Pistoia se le ofreció una especie de «protección» político-militar, que se tradujo de todas formas y enseguida en una progresiva erosión de la soberanía política (al menos desde la segunda mitad del siglo XIV), le siguió, después de 1376, la institucionalización formal del bipartidismo ciudadano, que contribuyó a enfriar el conflicto que existía entre las facciones de los Panciatichi y de los Cancellieri e hizo posible que Florencia ejerciera un mayor y ágil control de la vida política de Pistoia. Una vez instaurado el régimen mediceo y, de modo especial, a partir de la segunda mitad del siglo XV, los Medicis comenzaron, mediante sus bien conocidas redes clientelares y de patronato, a controlar casi totalmente las dinámicas de las facciones de Pistoia, hasta tal punto que después del año 1458, el régimen bipartito pudo ser abolido de facto, alcanzándose, finalmente, en época de Lorenzo, un verdadero y auténtico ‘monopolio’ del patronato sobre las partes de Pistoia. Esta tercera fase de las relaciones entre Florencia y Pistoia, finalizada cuando se desmoronó el régimen mediceo en 1494, dejó en Pistoia un enorme vacío de poder que dio lugar a que la lucha de facción fuese cada vez más cruenta, volviéndose a producir los trágicos acontecimientos que ya a principios del siglo XV habían conducido a la decidida intervención de Florencia, ratificada por la sumisión de la ciudad de Pistoia, en el mismo momento en el que se concedió a Florencia el vicariato imperial sobre todas las comunidades sometidas de su territorio. [it] Durante il processo di edificazione del proprio dominio territoriale, Firenze affrontò le peculiarità di ciascuna città soggetta attuando scelte strategiche differenti. Nel caso della città di Pistoia le autorità fiorentine seppero modulare nel tempo interventi specifici al fine di gestire e governare il territorio. Ad un primo momento (1329-1376) in cui alla comunità pistoiese fu offerta una sorta di ‘protezione’ politico-militare, tradottasi ben presto in una progressiva erosione della sovranità politica, seguì, dopo il 1376, la formale istituzionalizzazione del bipartitismo cittadino, che contribuì a congelare il conflitto tra le fazioni e consentì a Firenze un più agevole controllo della vita politica cittadina. Dopo l’avvento del regime mediceo le dinamiche politiche delle parti pistoiesi furono gestite dalla potente famiglia fiorentina in modo quasi esclusivo, tanto che dopo il 1458 il regime bipartitico poté di fatto essere abolito, giungendo infine, in epoca laurenziana, ad un vero e proprio ‘monopolio’ del patronato. Questa terza fase delle relazioni tra Firenze e Pistoia, conclusasi all’alba del crollo del regime mediceo nel 1494, lasciò in Pistoia un tale vuoto di potere che alla fine del secolo la lotta di fazione non poté che riesplodere ancora più cruenta.

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Publicado

2015-08-30

Cómo citar

Vannini, L. (2015). Firenze e Pistoia: Governo del territorio e fazioni cittadine. Hispania, 75(250), 365–388. https://doi.org/10.3989/hispania.2015.011

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Sección Monográfica